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REGOLAMENTO EUDR: UNA SFIDA SISTEMICA PER LA TRACCIABILITÀ DELLE MATERIE PRIME

  • Immagine del redattore: Gianluca Bortignon
    Gianluca Bortignon
  • 31 mar
  • Tempo di lettura: 4 min

I vantaggi di un’azione collettiva verso la conformità ambientale


Il nuovo Regolamento UE contro la deforestazione

Con l’introduzione del Regolamento Europeo 2023/1115, noto come EUDR (EU Deforestation Regulation), l’Unione Europea ha compiuto un passo decisivo nella lotta alla deforestazione globale. A partire dal 30 dicembre 2024, tutti gli operatori che immettono sul mercato europeo prodotti contenenti determinate materie prime dovranno dimostrare che queste non provengono da aree deforestate dopo il 31 dicembre 2020.

La normativa si applica a filiere che coinvolgono risorse come legno, carta, caffè, cacao, olio di palma, gomma e soia. Gli operatori saranno tenuti a raccogliere dati geolocalizzati sull’origine delle materie prime, redigere una dichiarazione di due diligence e garantire che le informazioni siano conservate in modo sicuro e accessibili in caso di controlli. Il mancato rispetto delle disposizioni comporterà sanzioni significative, tra cui multe fino al 4% del fatturato annuo, blocchi alle importazioni e rimozione dei prodotti dal mercato.

L’obiettivo del regolamento è chiaro: garantire che i consumi europei non contribuiscano alla distruzione delle foreste. Tuttavia, il percorso verso la conformità richiede strumenti adeguati, coordinamento tra attori e una risposta operativa all’altezza della sfida.


Una normativa complessa da affrontare singolarmente

Il principio che guida l’EUDR è condiviso da gran parte del mondo produttivo europeo: rendere le filiere più trasparenti e sostenibili. Tuttavia, l’attuazione pratica della normativa presenta ostacoli concreti, in particolare per quelle realtà che dipendono da fornitori internazionali. In molti casi, ottenere informazioni affidabili e verificabili sull’origine delle materie prime risulta difficile, se non impossibile, per un singolo operatore.

A questa difficoltà si sommano gli oneri di gestione, archiviazione e verifica della documentazione, che rischiano di trasformarsi in un carico eccessivo per imprese di dimensioni medio-piccole o con supply chain articolate. In questo contesto, l’adozione di soluzioni isolate si rivela inefficace, mentre la mancanza di uno schema condiviso moltiplica le incertezze e le inefficienze operative.


Perché serve un approccio collettivo

L’EUDR impone un nuovo modello di responsabilità condivisa lungo tutta la filiera. La tracciabilità richiesta non può essere garantita da un singolo attore, ma va costruita come infrastruttura settoriale, capace di coinvolgere produttori, trasformatori, distributori e soggetti di controllo. Solo attraverso un’azione collettiva è possibile definire regole chiare, ridurre i costi della compliance e rafforzare la posizione contrattuale verso fornitori situati al di fuori dell’Unione Europea.

Un’iniziativa promossa a livello di settore o di comparto produttivo, con il supporto di associazioni di categoria e stakeholder istituzionali, permette di standardizzare il processo di raccolta delle informazioni, centralizzare la gestione della documentazione e semplificare le attività di verifica. In questo modo si evita una frammentazione degli sforzi, si ottiene una maggiore efficienza e si crea un contesto favorevole alla conformità diffusa.



La risposta tecnologica esiste: TENet come infrastruttura abilitante

Affrontare la complessità dell’EUDR richiede soluzioni operative immediate, scalabili e sostenibili. In questo senso, non è necessario partire da zero. Esistono già piattaforme tecnologiche in grado di offrire una risposta pronta alla necessità di tracciabilità e gestione conforme delle informazioni.

Tra queste, TENet si configura come una piattaforma digitale già operativa, pensata per garantire interoperabilità, tracciabilità e certificazione lungo filiere complesse. Grazie alla sua architettura modulare e configurabile, TENet consente di adattare rapidamente i flussi informativi ai requisiti del regolamento europeo, senza sviluppi su misura e con costi marginali distribuiti tra i partecipanti.

La piattaforma permette di raccogliere dati geolocalizzati, generarne la certificazione digitale, automatizzare la due diligence e conservare le informazioni in modo trasparente e sicuro. L’adozione di una soluzione condivisa e interoperabile come TENet consente di ridurre gli oneri individuali, accelerare il percorso di conformità e predisporre la filiera al dialogo con le autorità di controllo in modo strutturato ed efficiente.


Dalla conformità all’opportunità di sistema

Rispondere all’EUDR con un’iniziativa di sistema significa non solo evitare sanzioni o blocchi operativi, ma anche cogliere l’occasione per rafforzare la governance ambientale e modernizzare la gestione della supply chain. La tracciabilità non è solo un obbligo, ma può diventare un asset competitivo, capace di valorizzare l’origine sostenibile delle materie prime, rafforzare la reputazione aziendale e rispondere alle aspettative di consumatori, investitori e istituzioni.

Un sistema condiviso di raccolta e gestione dei dati, supportato da tecnologie affidabili e già disponibili, permette di integrare la compliance nei processi esistenti, senza discontinuità e con benefici crescenti nel tempo. In questo scenario, la transizione richiesta dall’EUDR può trasformarsi in un vantaggio competitivo per tutto il sistema produttivo nazionale.


Proposta di azione: costruzione condivisa di standard di filiera

L’entrata in vigore dell’EUDR richiede un’azione coordinata, concreta e tempestiva. Per affrontare al meglio questa sfida, Flowbe è disponibile a promuovere e supportare la costituzione di un tavolo operativo con le realtà produttive, le associazioni di categoria, gli enti pubblici e gli attori tecnologici interessati, con l’obiettivo di definire insieme uno standard nazionale di tracciabilità conforme alla normativa europea.

Grazie a una piattaforma già operativa come TENet, è possibile avviare rapidamente progettualità pilota, riducendo tempi e costi di adozione e garantendo interoperabilità e tracciabilità lungo tutta la filiera.

Siamo convinti che solo una risposta condivisa e strutturata possa garantire continuità operativa alle imprese, assicurare la conformità e trasformare l’EUDR in un’opportunità per rafforzare la competitività del sistema Paese.

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